venerdì 19 dicembre 2014

Cap' Alice e l'indimenticabile verticale di Emidio Pepe per Storie di vini e vigne



Ancora una volta Cap'Alice si è resa protagonista di un evento imperdibile: la verticale di Emidio Pepe per festeggiare i 50 anni dalla sua fondazione, Marina Alaimo e Mario Lombardi con la loro professionalità e passione hanno invitato per l'occasione i produttori Sofia Pepe, figlia di Emidio, e suo marito.
Sofia si è da sempre occupata dell'azienda di famiglia, dapprima principalmenete nella parte commerciale, ora è impegnata attivamente nella produzione, sempre sotto la severa guida del padre Emidio, coraggioso e lungimirante vignaiolo e orgoglioso contadino di Torano Nuovo, provincia di Teramo proprio ad un passo dalle Marche. Emidio Pepe produce vino in bottiglia dal lontano 1964, all'inizio considerato un visionario dai locali, ancora radicati all'immagine del vino sfuso, in realtà egli proviene da una lunga generazione di contadini e vigliaioli, già affermati per la bontà del loro "sfuso".





















Personalmente ho avuto la fortuna di visitare l'azienda, 15 ettari vitati di proprietà coltivati a Montepulciano, Trebbiano e da poco anche a Pecorino, secondo le tecniche dell'agricoltura biologica e biodinamica, in vigna non si è mai fatto alcun uso di concimi, fertilizzanti e diserbanti se non zolfo di miniera e acqua di rame, sovescio e piante di carciofi, vendemmia e diraspatura manuale, pigiatura con i piedi, "proprio come si faceva una volta", in cantina nessun utilizzo di lieviti selezionati, ma solo di lieviti indigeni, si usa solo il cemento vetrificato per la fermentazione, nessun uso di botti o barriques, il vino viene fatto invecchiare direttamente in bottiglia, perchè il vetro non cede niente al vino e non prende niente, per le annate migliori messe a "Riserva", il vino viene fatto decantare naturalmente in bottiglia per 4-5 anni, poi stappato e decantato manualmente, ricolmata la parte mancante con lo stesso vino e ritappato con tappo nuovo.






















Ci perderei le giornate a raccontarvi di Emidio Pepe e dell' amore viscerale con la sua terra e con le sue vigne e non basterebbe un libro per esprimere le emozioni che ho provato assaggiando i suoi vini, ogni bottiglia è diversa dalle altre, perchè ognuna di esse invecchia separatamente.
Questo è il prezzo dell'artigianalità, stappare una bottiglia e ritrovare un prodotto sempre diverso, senza un profumo standard ed omogeneizzato, in due parole "vino vero", si vino naturale, vino di casa ma con una longevità impressionante.
Oggi l'azienda esporta quasi totalmente i suoi vini all'estero, con grande soddisfazione di Emidio, che ha visto riconoscere dopo 50 anni il suo lavoro e i suoi sforzi, per foggiare le sue vigne e per interpretare il suo vino.
Il carattere forte e la tempra di Emidio hanno reso i suoi vini tra i più apprezzati Montepulciano d'Abruzzo.


Sofia ci racconta di come ogni annata è diversa dall'altra e di come la natura può regalare un anno dei frutti bellissimi e altri anni invece un raccolto poco propizio tanto da farli rinunciare a produrre il vino, ma a vendere il raccolto. Tutte le annate in degustazione sono ancora oggi in vendita in cantina. Inizio a raccontare dall'annata più vecchia per sottolineare l'evoluzione dei vini.



Montepulciano d'Abruzzo Riserva 1983 Emidio Pepe: alc. 13 % vol., unica annata tra le presenti a non avere la numerazione delle bottiglie, semplicemene per un errore nella stampa delle etichette.
Annata molto calda, messo in commercio solo dopo 10 anni. Appena l'ho annusato non ci ho capito molto, dopo un quarto d'ora mi sono reso conto dell'odore che sentivo inizialmente: note affumicate, cenere, colore granato scarico, all'assaggio acidità ancora altissima, tannini assenti.


Montepulciano d'Abruzzo Riserva 1994 Emidio Pepe: alc. 13 % vol., annata piovosa come dice Sofia, colore granata leggermente più carico, ancora un'acidità altissima, qui i tannini sono ancora presenti ma ormai quasi degradati: setosi.

Montepulciano d'Abruzzo Riserva 2000 Emidio Pepe: alc. 14 % vol., annata molto calda, lo testimonia anche il grado alcolico più elevato rispetto agli altri due,  colore più carico, profumi selvaggi, terroso, tannini più evidenti ma sempre piacevoli.

Montepulciano d'Abruzzo Riserva 2001 Emidio Pepe: alc. 14 % vol., annata molto equilibrata, rubino più carico, in bocca equilibrato, sapidità ed acidità ben coese.

Montepulciano d'Abruzzo Riserva 2003 Emidio Pepe: alc. 14 % vol, la più calda tra le presenti con punte di 40 gradi in vigna, rubino carico, morbido, acidità quasi assente, tannini presenti e più ruvidi, anche se  molto piacevole da bere.

Montepulciano d'Abruzzo Riserva 2010 Emidio Pepe: alc. 13,5 % vol, vino messo a Riserva e non sarà in commercio prima di 10 anni, colore rosso rubino carico con riflessi porpora, benchè ancora giovane ben equilibrato, bel corpo, buona concentrazione di tannino, materico.





Dopo la degustazione siamo passati alla cena che comprendeva i seguenti piatti di tradizione abruzzese, cucinati dallo chef Claudio De Castris.




Zuppetta di legumi (fagioli, ceci, cicerchie e lenticchie con cicoria) in ciotolina di pane


Spaghetti alla chitarra al sugo con pallottine


Spuntature di maiale a "cif e ciaf" con polenta


Cicerchiata abruzzese alias Struffoli napoletani





Ringrazio ancora una volta Marina Alaimo e Mario Lombardi per avermi permesso di essere presente, e per la bella serata trascorsa.







 Cap’alice
 Via G. Bausan 28
Tel. 081 1916 8992

Nessun commento:

Posta un commento