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giovedì 2 aprile 2015

Il mio agnello al forno per Pasqua: vi svelo la mia ricetta!





 Ingredienti per 6-8 persone:

2 kg di Agnello lattante (Az. Agr. Biologica gregorio Rotolo)
2 kg di patate a pasta gialla
200-300 gr di pomodorini del "piennolo" vesuviani
500 gr. di piselli freschi
2-3 Spicchi di Aglio Rosso di Sulmona in camicia
Qualche pezzetto di Cipolla Rossa di Montoro Superiore
Q.b. di ginepro di montagna
Q.b. di rosmarino fresco
Q.b. di alloro fresco
Q.b. di sale da cucina
Q.b. di olio evo





Per la prossima Pasqua ho pensato di proporvi un classico della cucina Pasquale napoletana, l'agnello al forno, ma per l'occasione e per non essere banale, quello che userò non è agnello del discount di 6 euro al kg, bensì Agnello lattante di montagna dell' Az. Agr. Biologica Gregorio Rotolo, meglio nota per il suo formaggio di punta, il cd. Gregoriano.
Come potete vedere l'agnello ha un perfetto colore roseo, segno delle piccole dimensione dell'animale, e grasso quasi del tutto assente, ciò vuol dire che l'agnello ha mangiato solo foraggio o latte della mamma, infatti non sono presenti parti nervose.
La scelta dell'agnello non è retorica ma fondamentale sia per il buon risultato del piatto, almeno a Pasqua concediamoci un lusso, ma anche per incentivare ancora la zootecnia di montagna e il consumo di agnello, che ricordiamo insieme agli ovini e ai caprini in generale, sono animali che generano, in rapporto al loro peso e durante il processo di allevamento, meno anidride carbonica rispetto ai bovini.
Se proprio volete mangiare carne, incrementate l'uso dell'agnello, rispetto a quello delle altre carni.



Pelate e tagliate a tocchetti non troppo piccoli le patate a pasta gialla.



Non dimenticate qualche pomodorino rosso del "Piennolo" che oltre a dare sapore senza dare eccessivo colore alla vostra ricetta, è una buona pratica nella riuscita del piatto.



 Adagiate la carne di Agnello in pezzi più spessi sul fondo della casseruola, la scelta dello spessore maggiore non è un vezzo, ma un consiglio per evitare che la carne si secchi troppo durante la cottura.





Aggiungete la cipolla rossa di Montoro Superiore, gli spicchi di aglio rosso in camicia, l'alloro, il rosmarino, una manciata di sale e le bache di ginepro.


Adagiate sopra le patate in modo da non far seccare troppo la carne durante la cottura, poi i piselli e i pomodorini.



Cuocete in forno ventilato, precedentemente riscaldato, a 240° per due ore circa, girate di tanto in tanto i pezzi di carne, facendo attenzione a non farli bruciare o seccare troppo.
Il risultato infatti deve essere un agnello, umido ma ben rosolato, sufficientemente legato ma non appiccicato all'amido rilasciato dalle patate dutrante la cottura.

























sabato 13 dicembre 2014

Cap' Alice 17 Dicembre, Emidio Pepe in verticale per Storie di Vini e Vigne



Emidio Pepe ed il suo Montepulciano d’Abruzzo celebrano i cinquant’anni di produzione d’eccellenza con una serie di verticali imperdibili in giro per l’Italia. Sabato 22 novembre nella propria azienda a Torano Nuovo si è festeggiato l’importante compleanno insieme a numerosi giornalisti arrivati da ogni parte del mondo con una degustazione verticale che ha percorso le cinquanta vendemmie con entusiasmo e capacità di emozionare.
Si è partiti proprio dalla prima, 1964, fiera, sicura, profonda ed indimenticabile. Emidio ha saputo investire sul tempo e sul rispetto per il suo Montepulciano proprio quando l’agricoltura di questo territorio ha vissuto un forte abbandono. Con caparbietà e grande passione per la tradizione di famiglia legata radicalmente alla vigna ha scelto di rimanere in attesa di tempi giusti per il proprio vino.
Quel tempo poi è arrivato, come si aspettava, ed ormai le sue bottiglie sono richieste e stimate in tutta Italia ed all’estero. Si lavora con grande attenzione verso l’ambiente perché consapevoli del fatto che un suolo ricco di biodiversità dia uva sana e dal forte timbro territoriale.
Così i quindici ettari sulle colline teramane sono lavorate in conduzione biologica e biodinamica. Emidio è un forte sostenitore dell’uso delle vasche di cemento nelle quali il suo Montepulciano fermenta ed affina per due anni prima di essere imbottigliato. La sua è un’azienda a conduzione familiare che trae grande energia da ogni componente: Rosa, sua moglie, Daniela e Sofia, le figlie, Chiara sua nipote e figlia di Sofia.
Mercoledì 17 dicembre Sofia Pepe sarà a Cap’alice con una verticale di sei annate: 2010, 2003, 2001, 2000, 1994, 1983 per raccontare questa storia straordinaria.


Segue la cena con i sapori d’Abruzzo:

Antipasto: Zuppetta di legumi in ciotolina di pane

Primo: Spaghetti alla chitarra al sugo con pallottine

Secondo: Spuntate di maiale a “Cif e ciaf” con polenta

Dolce: La cicerchiata



Costo euro 30. Inizio serata ore 20,00 (si raccomanda la puntualità)
Prenotazioni ai numeri 081.19168992; 335.5339305




venerdì 30 maggio 2014

Montepulciano D'Abruzzo Doc 2007 "Negus" - La Cascina del Colle




Tipo di Vino:                     Rosso
Uve:                                   100 % Montepulciano
Vinificazione:                   
In acciaio a temperatura controllata
Maturazione:                    18 mesi in barrique di primo e secondo passaggio
Titolo alcol.:                      15, 5 %
Fascia di prezzo:                €€
euro
Giudizio Enostoppista:       4 Botti



La Cascina del Colle è un'azienda di Villamagna, tra le colline della provincia di Chieti, spalle alla Majella e sguardo rivolto verso l'Adriatico, possiede circa 25 ettari di vigneto, oltre a produrre anche olio extravergine D'oliva con la menzione Dop Colline Teatine, produzione che si attesta intorno alle 250000 bottiglie all'anno, i prodotti si contaddistinguono tutti per una qualità alta, sia l'uvaggio bianco che l'uvaggio rosso, con due prodotti di punta Mammut e Negus, speciale riserva del 2007, in forma smagliante.




Alla vista un granato, di trama cromatica molto fitta, non si lascia facilmente penetrare dalla luce, ricorda quello delle amarene appena colte, un colore molto scuro, ma allo stesso modo lucente, consistente.
Al naso intenso e abbastanza complesso, con aromi prevalentemente tostati dati dalla barrique, a mio giudizio un pò preponderanti, lasciano spazio a piacevoli ritorni di cioccolato fondente amaro e tabacco  e composta di amarene, profumi molto eleganti e talvolta terrosi.
In bocca entra secco, si distingue subito per le sue velleità morbide, i suoi 15,5 gradi alcolici quasi scompaiono all'assaggio e resta soltanto la piacevolezza di una beva liscia come il velluto, ancora grande acidità nonostante i suoi sette anni di vita, buona sapidità, buon equilibrio, ritorni retronasali eccessivamente tostati ma persistenti, buone prospettive di miglioramento.
Un ottimo vino da meditazione, che può anche adattarsi all'abbinamento con qualche formaggio molto stagionato e saporito, tipo un Cacio Marcetto di Castel del Monte (Aq)

Il sito web dell'azienda vitivinicola: http://www.lacascinadelcolle.it/











domenica 20 aprile 2014

Barbaresco DOCG 1999 - Prunotto


                                                                
Tipo di Vino:                      Rosso
Uve:                                   100 % Nebbiolo
Vinificazione:                    
L'uva selezionata è stata diraspata e pigiata. La macerazione 
                                           è durata circa 8 giorni ad una temperatura massima di 30 °C.
                                           La fermentazione malolattica si è conclusa prima della fine dell'inverno.
Maturazione:                     Affinamento per 12 mesi in botti di rovere da 50 hl. e tonneaux da 5 hl.
                                           di rovere francese ed una piccola parte in barriques di secondo
                                           passaggio. L'ulteriore affinamento in bottiglia è durato 10 mesi
                                           ed è avvenuto nelle cantine Prunotto prima della commercializzazione.
Titolo alcol.:                      13 %
Fascia di prezzo:                €€
euro
Giudizio Enostoppista:      4 Botti





Note di degustazione: Prunotto vanta più di un secolo di esperienza nella vinificazione e nella valorizzazione delle Langhe e del Monferrato.
La famiglia Antinori rileva l'azienda nel 1989, iniziando una fase di ristrutturazione sia della cantina che dei metodi di produzione e della strumentazione, rimpiazzando le vecchie vasche di fermentazione di cemento armato con dei fermentini di acciaio inox, rimpiazzando i vecchi tonneaux di rovere di slavonia con delle botti di rovere di capacità più ridotta.
I vigneti di Prunotto si estendono per un totale di circa 50 ettari, nel territorio delle Langhe e del Monferrato, frazionati in piccoli appezzamenti e singoli cru. Prunotto è il simbolo di questa terra.
le uve per produrre questo vino provengono da Vigneti della zona di Barbaresco, Treiso e Neive.
Terreni di età riferibile al periodo Tortoniano - Messiniano, cosiddetti "Marne di S.Agata fossili". Ricchi di elementi come il manganese, lo zinco ed il boro, sono composti da particelle fini che tendono a formare strati laminari facilmente erodibili (marne siltose). 
Questo Barbaresco se pur visibilmente rovinato nell'etichetta, erosa dal tempo e dall'umidità della cantina di conservazione, si presenta in slendido stato, in una forma smagliante, il tempo non sembra essere passato per questo giovincello. Il tappo di sughero praticamente integro mostra addirittura colore violaceo.




Alla vista un rosso granato di vivace intensità cromatica, con splendidi riflessi rubino, consistente, un minimo deposito sul fondo del bicchiere dovuto alla precipitazione dei tannini.
Al naso non brilla in intensità, ma spicca per complessità, prima note di confettura di frutti rossi, mirtillo nero e marascate, poi pepe nero, radice di liquirizia, ginepro, terra, poi cuoio, un ventaglio di aromi sempre più vario in cui perdersi, fine.
In bocca secco, morbido, sprigiona acidità e discreta sapidità, i tannini si sentono ancora ma sono stati levigati dal tempo, ci regala buone sensazioni di morbidezza in bocca, equilibrato, intenso, lunga persistenza gusto-olfattiva.
Buona strada per l'armonia, maturo.

Il sito web dell'azienda vitivinicola: http://www.prunotto.it/



Da notare l'incredibile tonalità violacea del tappo di sughero.





Il vino è stato abbinato ad orzo perlato con carciofi e porri...




e ad un incredibile cosciotto d'agnello alle erbe aromartiche... Abbinamento perfetto.








venerdì 18 aprile 2014

Degusto da Grangusto il 24 Aprile ... Toscana






giovedì 3 aprile 2014

Incontro con Champagne LeNoble...All'enoteca partenopea


Sabato 5 Aprile 2014
Enoteca Partenopea
Viale C. Augusto n. 2,  Napoli


 


Nel 2013 è riuscito ad essere presente in tutte guide francesi più rappresentative nel mondo del vino. Solo nel 2014 è già presente nelle migliori guide, grazie ai massimi punteggi che riesce puntualmente ad ottenere: Guide Bettane & Desseauve 2014,
Guide Hachette 2014, Guide Des Meilleurs Vins De France 2014.





 Da più di 20 anni, lontano dalle tendenze passeggere, Anne e Antoine Malassagne,pronipoti del fondatore, hanno scelto: tempo, durata e autenticità per la personalità dei loro champagne. Vini con straordinario equilibrio trapotenza ed eleganza. Costruendo sul sapere ereditato dai loroantenati, Anne ed Antoine segnano la loro impronta.
Tradizione e modernità sposano la costanterichiesta di qualità.
 
I vini in degustazione: 
 

 Brut “Cuvée Intense”
“Brut Nature” Dosage Zero 



Demi – Sec “Cuvée Riche”
 

Brut “Grand Cru” Blanc De Blancs 



 Dalle ore 11.00 alle 13.15 e dalle 17.00 alle 20.00



venerdì 28 marzo 2014

Barbaresco D.O.C.G Riserva 2008 "Roncaglie" - Bel Colle



Tipo di Vino:                      Rosso
Uve:                                    100% Nebbiolo
Maturazione:                     due anni di cui uno in botti di rovere o castagno, se invecchiato
                                            per un periodo non inferiore ai quattro anni può portare come
                                            specificazione aggiuntiva la dizione “Riserva”.
Titolo alcol.:                       14,5 %
Fascia di prezzo:                €€
euro
Giudizio Enostoppista:       4 Botti


Note di degustazione:Questo Barbaresco D.O.C.G. nasce nei vigneti di Nebbiolo situati nei comuni di Treiso e Barbaresco inseriti nel foglio di mappa n. 12 particelle n. 22/23/24/25/26/128 per una superficie di ha 0,9264.
Dell'annata 2008 sono state prodotte 4624 bottiglie e 200 magnum, la vinificazione è seguita dall'enologo Paolo Torchio.




Alla vista rosso granato di non particolare intensità e vivacità, consistente, limpido.
Al naso è intenso, di eccellente qualità olfattive, ogni olfazione cela un mondo di note aromatiche, dalla confettura alla frutta sotto spirito, dallo speziato al tostato, per poi arrivare al cuoio, al pellame e alla terra.
In bocca è secco, caldo, velluto, di forte spinta acida e tannini morbidi ma ancora vivi e vegeti, ogni sorso una sorpresa per il palato, beva molto facile, rinforzata dal grande equlibrio delle parti morbide con quelle dure, intesno e persistente, un grande Barbaresco in serie limitata, un vino maturo che si esprime al massimo delle sue doti organolettiche e qualitative, ma che ha ancora molti anni davani.


Il sito web dell'azienda vitivinicola:http://www.belcolle.eu







 


giovedì 27 marzo 2014

I Marsala Di Cantina Florio... all' Enoteca Partenopea


Sabato 29 Marzo 2014
Enoteca Partenopea
Viale C. Augusto n. 2,  Napoli



La versione più accreditata sulla nascita del Marsala è incentrata sulla figura del commerciante ingleseJohn Woodhouse, il quale nel 1773, approdò con la sua nave nel porto di Marsala.
Secondo la tradizione, durante la sosta, egli ebbe modo di gustare il vino prodotto nella zona che venivainvecchiato in botti di legno assumendo un gusto analogo ai vini spagnoli e portoghesi molto diffusi in quel periodo in Inghilterra.
Il metodo di invecchiamento utilizzato dalla gente del luogo, denominato in perpetuum, consisteva nel rabboccare le botti che contenevano una parte del vino consumato durante l’anno con il vino di nuovaproduzione, in maniera da conservarne le caratteristiche.
Il vino così trattato piacque a tal punto che Woodhouse decise di imbarcarne una cinquantina di barili, addizionandolo però con acquavite di vino, al fine di elevarne il tenore alcolico e di preservarne le caratteristiche durante il lungo viaggio in mare.
Quel vino siciliano riscosse in Inghilterra un grande successo, tanto che Woodhouse decise di ritornare in Sicilia e di iniziarne la produzione e la commercializzazione. 





I vini in degustazione:  
 
 “VecchioFlorio” Marsala Superiore Secco doc 2007

“Morsi di Luce” 2007


“Terre Arse” Marsala Vergine 2000


“Targa Riserva 1840” Marsala Superiore Riserva



“Donna Franca” Marsala Superiore Riserva





Dalle ore 11.00 alle 13.15 e dalle 17.00 alle 20.00