sabato 18 ottobre 2014

Il Festival Franciacorta a Napoli dopo 10 anni di assenza ... ecco i migliori assaggi



Erano ben 10 anni che il Festival Franciacorta mancava da Napoli, e per l'occasione quest'anno è stata scelta la panoramica cornice di Castel dell'Ovo, 26 le aziende aderenti, oltre 50 etichette saranno presenti ai banchi d’assaggio, due seminari presentati dal vice- presidente del Consorzio Franciacorta Silvano Brescianini e Maria Sarnataro, Vice Presidente AIS Campania,  in cui per la cronaca sono stati assaggiati i seguenti spumanti.


 Seminario delle ore 17.00: Il valore del tempo e le grandi Riserve


Lantieri Paratico -Franciacorta Riserva 2008 Pàs Dosè "Origines"

Barone Pizzini - Franciacorta Riserva 2008 Pàs Dosè "Bagnadore"

Ferghettina - Franciacorta Riserva Pàs Dosè 2007

Fratelli Berlucchi - Franciacorta Riserva 2006 Brut "Casa delle Colonne"






  Seminario delle ore 17.00: Franciacorta per tutti i gusti, alla scoperta delle tipologie.


  Da destra a sinistra:

Faccoli - Franciacorta Millesimato 2009 Dosaggio Zero

Villa Franciacorta - Franciacorta millesimato 2010 Brut "Emozione"

Guido Berlucchi - Franciacorta Satèn Cuvèe 61

Corte Laura - Franciacorta Rosè

Mirabella - Franciacorta Riserva 2006 "Dom"



 

Gli altri assaggi


 
Lantieri  de Paratico - Franciacorta Brut 2009 "Arcadia"
Chardonnay 70% e Pinot Nero 30%




  Castello di Gussago La Santissima - Franciacorta Satèn
Chardonnay 100%




 Borgo La Gallinaccia - Franciacorta Satèn 2010
Chardonnay 100%




 Bersi Serlini - Franciacorta Satèn Cahrdonnay 100%
Franciacorta Brut "Anteprima" Chardonnay 80 % e Pinot Bianco 20%




 Cantina Chiara Ziliani - Pàs Dosè 2009
Chardonnay 65 % e Pinot Nero 35%




 Ricci Curbastro - Franciacorta Rosè Brut
Chardonnay 20% e Pinot Nero 80%




Monte Rossa - Cabochon Brut 
Chardonnay 70% e Pinot Nero 30%




domenica 12 ottobre 2014

La mia margherita fatta in casa e la sua variante con melanzane: ecco come è fatta!

 



Ingredienti per 4 persone:

350 gr. di Farina (di cui 250 gr. di Farina "00" Antimo Caputo, 100 gr. di Semola rimacinata di Grano Duro da Agricoltura Biologica)
200-250 ml. di Acqua fresca
1 Barattolo da 400 gr. di Pomodorini del Vesuvio a Pacchetella (vedi Foto)
1 Provola fresca di Vico Eqense da 400 gr
1 Panetto di lievito di birra fresco
1 Pizzico di zucchero semolato

Q.b. di melanzane fritte a "fungtielli" o funghetto
Q.b. di Olio Evo italiano
Q.b. sale
Q.b. Basilico


 


Partiamo dal presupposto che la ricetta della Pizza non esiste, questa vuole essere semplicemente una guida per ottenere un prodotto di qualità, utilizzando solo prodotti eccellenti del nostro territorio.





Scegliete sempre una farina di alta qualità con grani selezionati, io uso sempre la Rossa "00" di Antimo Caputo, un molino storico di Napoli che fornisce la farina alla maggior parte delle Pizzerie della mia città, nota per la sua forza, dona elasticità all'impasto. 
Per ottenere un impasto più profumato e soprattutto per evitare che la pizza bruci, ho mischiato la Rossa con della Semola rimacinata di grano duro da grano italiano, partite mischiando l'acqua alla farina o se preferite viceversa, la cosa importante è sciogliere bene il lievito di birra fresco con dell'acqua fresca, aggiungendo un pizzico di zucchero semolato per aiutare la fermentazione alcolica, e non dimenticate che il sale è l'ultimo ingrediente a dover essere aggiunto all'impasto, perchè esso svolge una funzione inibitoria nei confronti dei saccaromiceti.



 

Lavorate bene il tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo, con la raccomandazione però di non stressarlo troppo per non rompere la maglia glutinica che si è formata, fatelo lievitare in una ciotola con un panno umido sopra e in un luogo buio anche per 8 ore, in modo da avere un impasto alveolato e morbido, come quello nella fotografia sottostante.





Stendete l'impasto in una teglia d'alluminio 30x40, ungendola con un filo d'olio evo in modo da non far attaccare l'impasto al fondo, anche in questa fase cercate di non stressare troppo la pasta lievita e utilizzate semplicemente i polpastrelli della mano per stenderla.




Adagiate sull'impasto steso i Pomodori del Vesuvio a Pacchetella e infornate in forno già precedentemente riscaldato per 15-20 min a 240°.






Prima di sfornare la pizza fate sciogliere della buona Provola fresca di Vico Equense, meglio se sfilacciata a mano invece che tagliata a coltello, in modo da non far uscire troppo latte dalla pasta





Adagiate la pizza sfornata su della carta forno, cospargete di basilico fresco e di un buon olio evo e procedete al taglio.





L'impasto deve essere ben alveolato, mai massiccio e gommoso.




La Margherita e la sua variante con melanzane a fungetiell è stata abbinata ad una birra austriaca a bassa fermentazione, nello specifico ad una Hirter Märzen.







La variante con le melanzane fritte a fungetiell.








venerdì 10 ottobre 2014

Aglianico del Vulture Doc 2006 "Divinus" - Terra dei Re

  
 
Tipo di Vino:                      Rosso
Uve:                                    100% Aglianico
Vinificazione:                     vinificazione in acciaio a temperatura controllata con 
                                            macerazione prefermentativa a freddo
Titolo alcol.:                       13,5 %
Fascia di prezzo:                 €€ euro
Giudizio Enostoppista:       4 Botti
Terra dei Re è una cantina di nuova concezione proprio sotto il monte Vulture prima di entrare nel paese di Rionero, essa conta circa 3000 mq di superficie, è completamente interrata ad una profondità di circa 25m con annesse grotte scavate nella roccia vulcanica in cui viene affinato il prezioso Aglianico del Vulture.
Il Divinus è ottenuto da una resa per ettaro e per ceppo bassissima, siamo intorno ai 40 q.li per ettaro e mezzo chilo per ceppo, che insieme all'alta densità per ettaro permettono di ottenere delle uve di altissima qualità da lavorare in cantina.





Il colore rosso granato è impenetrabile, qualche riflesso rubino in trasparenza.
Al naso esprime tutta la succosità dell'uva, sprigionando note croccanti di amarena e di confettura di ciliegia, il naso si fonde con le spezie, per poi tuffarsi in profonde noti balsamiche e terrose.
In bocca è secco, pieno e appagante nella sua concentrazione, la sua succosità lambisce tutta la bocca, i tannini l'asciugano,una grande sapidità rende il vino davvero saporito, l'acidità sta degradando.
Di buona persistenza e si prevede una buona longevità, d'altra parte un vino di otto anni in ottime condizioni, dai profumi ancora freschi e mai affaticati e dall'assaggio anche se maturo, ancora pieno di vigore.
 Il sito web dell'azienda vitivinicola: http://www.terradeire.com