sabato 1 novembre 2014

Il grande Etna di Benanti e Biondi da Cap' Alice. Il report della degusto-cena.



Giovedì 30 Ottobre è andato in scena il  già collaudato format Storie di Vini e Vigne all’enosteriatipicanapoletana Cap’alice, protagonisti della serata Antonio Benanti e Ciro Biondi, viticoltori sull'Etna, la degustazione è stata guidata dalla giornalista Marina Alaimo.




Ma iniziamo dalla location Cap’alice è una piccola Enosteria nella parte superiore di Via Bausan lontana dalla movida della parte bassa, nata dal sogno di Mario Lombardi e di Pico Palermo che circa tre anni fa decisero di aprire questo locale, il primo appassionato conoscitore di vino e già addentro al mondo del cibo, perchè socio fondatore di un famoso Pub nella zona di Via San Pasquale, poco distante da lì, l'altro architetto.
Mario ci ha tenuto a sottolineare perchè ha chiamato così il suo locale: il nome infatti, è scaturito dalla saggezza popolare partenopea. “Meglio cap’alice che coda di cefalo”. Cioè più o meno, è preferibile essere piccoli e primi piuttosto che grandi e persi nel mare dei pesci grandi.











Da Cap’alice proposte gastronomiche di qualità: carni selezionate e pesce fresco, i prodotti usati sono tutti certificati, e anche le ricette tipiche della tradizione napoletana qui si fanno "come Dio comanda", più di 100 etichette in carta e 50 in assaggio a bicchiere.




Marina Alaimo ha introdotto la degustazione, presentando Antonio Benanti e Ciro Biondi, due viticoltori etnei da generazioni e amici nella vita, il primo ha portato il famoso Pietramarina, Carricante al 100% declinato nelle annate 1995, 2005 e 2008, non nasconde l'emozione di provare per la prima volta e in esclusiva l'annata 2008 dopo la prima messa in commercio e l'annata 1995 di cui rimangono in cantina solo 7 magnum, Ciro Biondi ci ha fatto degustare Outis, assemblaggio delle qualità etnee di Nerello Cappuccio e Nerello Mascalese con le annate 2013, 2012, 2000

Pietramarina come detto è un Carricante 100 %, prodotto nella zona di Milo a circa 950 mt. di altitudine da viti di circa 80 anni coltivate ad alberello, Antonio ci ha tenuto a precisare che le vigne sono curate interamente dalle persone originarie delle varie zone di collocazione dei vari terreni da loro posseduti, questo è un valore aggiunto per il vino, completamente di territorio. La fermentazione è realizzata completamente in acciaio, dopo l'affinamento sulle fecce fini per 2 anni per donare ulteriore finezza al Catarratt, il vino sosta un anno in bottiglia prima della messa in commercio


Annata 1995: il colore giallo dorato, naso un pò stanco per il tempo trascorso, note evolutive quasi di medicinale e spunto ossidativo e orientate su erbe amare di genziana e di agrumi, in bocca però ancora sorprende per acidità, grande sapidità ma non per persistenza.
Annata 2005: giallo paglierino, note minerali di idrocarburo, grande acidità nonostante la fermentazione malolattica effettuata solo in questa annta, grande sapidità e persistenza.
Annata 2008: ancora troppo giovane, giallo paglierino, note erbacee e mediterranee,minerali, prevalea ancora troppa acidità.

Outis invece è un blend di Nerello Mascalese e Nerello cappuccio, assemblati in uvaggio perchè hanno la stessa epoca di vendemmia, siamo nel comune di Trecastagni, sul versante orientale dell'Etna, a 650 mt. di altitudine in assaggio le annate 2000, 2012, 2013.

Annata 2000: rosso granato, grande terrosità e finezza al naso, timbro cinereo  e speziato, al palato eleganza e compostezza, tannini decisi ed aleganti.
Annata 2012: al naso ha perso un pò di eleganza tipica dei rossi etnei per l'andamento poco favorevole dell'annata la più calda a memoria di Ciro, in bocca predomina l'alcool che conferma l'ipotesi iniziale, ancora bella trama tannica e sapidità.
Annata 2013: rosso rubino, anche qui profumi eterei e predominanza di alcool, qualche nota di ceralacca a conferma.



Ancora un assaggio quello dell' Etna rosso Cisterna Fuori 2011, dalla vecchia vigna omonima, a forma di anfiteatro, allevata ad alberello tra i 620 e gli 800 metri di altitudine, qui profumi più dolci che si ritrovano in bocca, più equlibrio e morbidezza.


Dopo la degustazione siamo passati alla cena che comprendeva i seguenti piatti, cucinati dallo chef Claudio De Castris, giovane e promettente chef napoletano.


  Carpaccio di polpo su insalatina di finocchi e rape


 
 Paccheri alla puttanesca di palamita, pinoli e finocchietto selvatico



 
 Coniglio di fossa degli Astroni


 Sweet care

 


Per finire in bellezza la cena, sul dolce è stato bevuto un liquore di Arance Amare, prodotto nella piana di Catania, da una ricetta brevettata.

Ringrazio ancora una volta Marina Alaimo e Mario Lombardi per avermi permesso di essere presente, e per la bella serata trascorsa.




 Cap’alice
 Via G. Bausan 28
Tel. 081 1916 8992



lunedì 27 ottobre 2014

Storie di Vini e Vigne con il grande Etna da Cap' Alice il 30 Ottobre 2014




Riprende giovedì 30 ottobre il format Storie di Vini e Vigne all’enosteriatipicanapoletana Cap’alice. Nella scorsa e prima edizione, il ciclo di incontri in via Bausan, nel wine bar di Mario Lombardi, ha avuto grande successo per il clima di grande convivialità che ha saputo creare discorrendo comunque con competenza e con interessantissimi personaggi del vino italiano.
Nella serata dedicata alla verticale del’Etna rosso Rovittello, con Antonio Benanti, si è respirata una viva emozione tra gli ospiti che hanno chiesto con insistenza di tornare ad incontrare i vini ed i personaggi etnei.
Così si è scelto di ricominciare con due mini verticali dell’Etna bianco superiore Pietramarina di Benanti e dell’Etna rosso Outis di Ciro Biondi. Due vini cult italiani raccontati dai produttori in persona che sono anche grandi amici nella vita.
Dell’Etna bianco superiore Pietramarina ci saranno le annate 2008, 2005, 1995. Il carricante che dà vita a questo vino proviene dai vecchi alberelli, età media ottant’anni, ad una altitudine di 950 mt. sul livello del mare, in contrada Caselle, nel comune di Milo, sul versante est del vulcano – il più vocato per i bianchi. Outis è prodotto con le tipiche uve dell’Etna rosso, nerello cappuccio e nerello mascalese, provenienti da contrada Ronzini nel comune di Trecastagni, sul versante orientale, a 650 mt. di altitudine. In degustazione le annate 2013, 2012, 2000. Ma anche Etna rosso Cisterna Fuori 2011, dalla vecchia vigna omonima, a forma di anfiteatro, allevata ad alberello tra i 620 e gli 800 metri di altitudine. Ciro Biondi vende i suoi vini quasi esclusivamente all’estero e questa rappresenta una preziosa occasione per degustarli e per conoscere questo produttore tanto coraggioso ed appassionato. La sua è la terza generazione di produttori che con il proprio impegno ha scritto la storia del vino etneo.

La degustazione sarà condotta da Marina Alaimo
www.vinibiondi.it www.vinicolabenanti.it


Menù della serata:

Carpaccio di polpo su insalatina di finocchi e rape

Spaghettoni con alici, uvetta, pinoli e finocchietto selvatico.

Coniglio di fossa degli Astroni

Sweet care

 costo euro 35



E’ indispensabile la prenotazione ai numeri 081 19168992 3355339305
Cap’alice è in via G. Bausan 28/m Napoli
Organizzazione e comunicazione
Marina Alaimo
alaimo.marina@libero.it




mercoledì 22 ottobre 2014

I.G.T. Toscana 2010 "Acantòs" - Azienda Agricola Montebelli


  Ringrazio la gentilissima Azienda Agricola Montebelli per i campioni offerti.


Tipo di Vino:                    Rosso
Uve:                                  80% Sangiovese, 20% Syrah
Vinificazione:                  
Secondo il disciplinare per la produzione biologica
Maturazione:                   In barrique e tonneaux per 18/24 mesi e poi in bottiglia per minimo sei mesi
Titolo alcol.:                     15 %
Fascia di prezzo:               €€ euro
Giudizio Enostoppista:     3 Botti





Note di degustazione: (vedi anche Fabula rosso Passito 2008 - Azienda Agricola Montebelli)

Se non ve ne siete accorti in nome Acantòs è l'anagramma di Toscana, il nome infatti vuole ricordare l'appartenenza di questo vino al suo territorio pur essendo composto per il 20 % di Syrah, le uve provengono dal vigneto del Giannino, nel cuore della Maremma Toscana.






Alla vista si presenta rosso granato con riflessi rubino, consistente.
Al naso sprigiona tutto il suo calore alcolico, con piacevoli ritorni animali probabilmente dai dal Syrah, mentre si aprono orizzonti di amarena e ciliegia, misto a sottobosco e ribes, si può notare ancora qualche nota terrosa, mista a del cioccolato fondente.
In bocca è secco, subito caldo e piacevolmente tannico, la media struttura rende più agevole la beva, di buona persistenza con ritorno delle sensazioni olfattive in bocca.



 Il sito web dell'Azienda Agricola: http://www.montebelli.it